E' venuto il momento di dare risposta a questa domanda.
La condivisione di Donatella può aiutarci a entrare nel vivo della questione e offre un esempio da cui possiamo partire per vedere come funziona il processo che permette di diventare consapevoli dei pensieri inconsci che ci sabotano e iniziare a prendere la responsabiità al 100% dei nostri risultati. I commenti di Elena molto illuminanti (e che consiglio di leggere insieme alla condivisione di Donatella) sono in piena sintonia con il nuovo modo di vedere le situazioni che Il Respiro della Fenice propone e permettono di percepire in pieno il tipo di atteggiamento che possiamo cominciare ad avere di fronte alle avversità.
A livello tecnico la strada che porta Donatella a prendere la responsabilità è una sola: un lavoro su se stessa per diventare, come dice Elena, più solida, integra e forte, ma soprattutto per ripulire l'inconscio dai pensieri negativi che la boicottano e le hanno impedito finora di creare una relazione soddisfacente e sicura. Come si fa? Semplicemente attraverso le giuste domande.
Di fronte a un risultato negativo mi chiedo:
"una delle ragioni per cui non sono ancora così, non ho ancora questo oppure non ho più questa cosa è che io...." e lascio uscire la prima risposta che mi viene alla mente, senza riflettere. Se voglio essere un buon detective di me stesso e dei miei pensieri negativi inconsci non rifletto, non ascolto la testa, non seleziono la risposta, ma lascio uscire quello che viene in modo da potermi anche stupire di scoprire qualcosa di diverso da ciò che mi racconto e mi ripeto ogni giorno.
Se ho lavorato bene, rendo cosciente un pensiero negativo inconscio. Ad esempio nel caso di Donatella, la situazione potrebbe essere questa: Una delle ragioni per la quale mio marito mi ha lasciata è che io... sono debole, non merito l'amore. Magari lei ha sempre pensato di essere forte e utile e di meritare di essere amata perchè si è sempre prodigata per il suo compagno. Ma in verità è ormai chiaro che lei non pensa di meritare di essere amata, anzi per ottenere l'amore ha sempre dovuto faticare molto e ora si sente debole e stanca. Quindi deve iniziare un percorso in cui dare a se stessa amore incondizionato e cambiare il pensiero negativo inconscio con l'affermazione: Io merito di essere amata.
Adesso, noi non sappiamo se questo è il caso di Donatella, ce lo dirà lei. Ma se fosse così, un'altra domanda che potremmo farle è questa: vai nella parte di te che è più vulnerabile e chiediti "il vantaggio che ho avuto in questa situazione è..." e lei potrebbe rispondere "essere debole, essere vittima". Le persone che si mostrano forti in genere hanno messo in scena un personaggio che non corrisponde alla loro reale forza, ma alla loro idea di forza e in una relazione intima questo gioco non può durare a lungo. Questo è un caso che si verifica di frequente.
Quindi, per concludere, la responsabilità al 100% di una persona che si tova in questa situazione è questa: esiste un pensiero inconscio forte per cui lei pensa di non meritare l'amore, per ovviare a questo pensiero si prodiga in mille attenzioni e si mostra forte e solida, ma questa immagine di sé le impedisce di vivere serenamente se stessa con le proprie fragilità; così la parte di sé che vuole essere se stessa ed esprimere anche la propria debolezza ha il sopravvento e crea per lei uno scenario in cui lei è vittima, legittimata a stare male e mostrarsi debole, ma in cui è privata dell'amore del compagno. Una affermazione su cui può lavorare è: Io non ho bisogno di mostrarmi forte per poter essere amata.
La prossima domanda è: cosa sono esattamente le affermazioni e come funzionano? A voi la risposta prima che arrivi la mia
lunedì 19 ottobre 2009
Ma se i pensieri negativi che creano risultati negativi sono inconsci, come faccio a esserne cosciente? Prima Parte
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