domenica 25 ottobre 2009

IL RESPIRO DELLA FENICE - SULLE ALI DELLA FIDUCIA

Si è svolto domenica 15 novembre a Milano il secondo appuntamento con Il Respiro della Fenice: è un incotro di una mattinata dedicato a sviluppare
LA FIDUCIA

La fiducia è un tema fondamentale che riguarda il miglioramento di sé e l'auto-realizzazione.

Niente infatti si realizza senza Credo e senza la Fiducia, Fiducia nelle proprie risorse, nelle proprie capacità, Fiducia nel dire a se stessi "ce la posso fare", Fiducia che esiste una forza che ci sostiene anche nei momenti peggiori e che le cose negative che ci accadono non sono punizioni, ma nodi esistenziali, blocchi evolutivi che, una volta superati, possono portarci a raggiungere il nostro massimo bene se ci crediamo e se lo permettiamo.

venerdì 23 ottobre 2009


Io e gli Altri nell'Universo affrontiamo il Mistero con l'Energia che ci viene dall'Amore
di Alberto Araimo
(Il Respiro della Fenice, Silvignano - Spoleto 2009)

mercoledì 21 ottobre 2009

Ma se i pensieri negativi che creano risultati negativi sono inconsci, come faccio a esserne cosciente? Seconda Parte

Voglio fare una precisazione rispetto al precedente post. La risposta principale a questa domanda è quella che riporto qui di seguito:
Per conoscere quali sono i pensieri negativi inconsci che stanno agendo nella nostra vita in questo momento, partiamo dai nostri risultati negativi. Ecco che non abbiamo più bisogno di giudicarci e di vedere i nostri insuccessi come fallimenti, punizioni del destino, o testimonianze che noi siamo degli incapaci o dei "falliti". Diventano invece dei validi strumenti per imparare a conoscere noi stessi e quali convinzioni nocive e negative si nascondono nel nostro inconscio. E una volta che i risultati negativi ci hanno permesso di sapere di quali pensieri si nutre il "demone" che si cela in noi, ci offrono l'opportunità di cambiare e liberarci da esso, in poche parole di evolvere e superare il nostro ego.
In questa ottica l'ego viene definito come la somma di tutti i pensieri negativi che una persona ha su se stessa. Ha uno scopo: evitare il cambiamento, mantenerci nei nostri limiti e contribuire ai nostri insuccessi. Funziona con la paura.

lunedì 19 ottobre 2009

Ma se i pensieri negativi che creano risultati negativi sono inconsci, come faccio a esserne cosciente? Prima Parte

E' venuto il momento di dare risposta a questa domanda.
La condivisione di Donatella può aiutarci a entrare nel vivo della questione e offre un esempio da cui possiamo partire per vedere come funziona il processo che permette di diventare consapevoli dei pensieri inconsci che ci sabotano e iniziare a prendere la responsabiità al 100% dei nostri risultati. I commenti di Elena molto illuminanti (e che consiglio di leggere insieme alla condivisione di Donatella) sono in piena sintonia con il nuovo modo di vedere le situazioni che Il Respiro della Fenice propone e permettono di percepire in pieno il tipo di atteggiamento che possiamo cominciare ad avere di fronte alle avversità.

A livello tecnico la strada che porta Donatella a prendere la responsabilità è una sola: un lavoro su se stessa per diventare, come dice Elena, più solida, integra e forte, ma soprattutto per ripulire l'inconscio dai pensieri negativi che la boicottano e le hanno impedito finora di creare una relazione soddisfacente e sicura. Come si fa? Semplicemente attraverso le giuste domande.

Di fronte a un risultato negativo mi chiedo:
"una delle ragioni per cui non sono ancora così, non ho ancora questo oppure non ho più questa cosa è che io...." e lascio uscire la prima risposta che mi viene alla mente, senza riflettere. Se voglio essere un buon detective di me stesso e dei miei pensieri negativi inconsci non rifletto, non ascolto la testa, non seleziono la risposta, ma lascio uscire quello che viene in modo da potermi anche stupire di scoprire qualcosa di diverso da ciò che mi racconto e mi ripeto ogni giorno.
Se ho lavorato bene, rendo cosciente un pensiero negativo inconscio. Ad esempio nel caso di Donatella, la situazione potrebbe essere questa: Una delle ragioni per la quale mio marito mi ha lasciata è che io... sono debole, non merito l'amore. Magari lei ha sempre pensato di essere forte e utile e di meritare di essere amata perchè si è sempre prodigata per il suo compagno. Ma in verità è ormai chiaro che lei non pensa di meritare di essere amata, anzi per ottenere l'amore ha sempre dovuto faticare molto e ora si sente debole e stanca. Quindi deve iniziare un percorso in cui dare a se stessa amore incondizionato e cambiare il pensiero negativo inconscio con l'affermazione: Io merito di essere amata.
Adesso, noi non sappiamo se questo è il caso di Donatella, ce lo dirà lei. Ma se fosse così, un'altra domanda che potremmo farle è questa: vai nella parte di te che è più vulnerabile e chiediti "il vantaggio che ho avuto in questa situazione è..." e lei potrebbe rispondere "essere debole, essere vittima". Le persone che si mostrano forti in genere hanno messo in scena un personaggio che non corrisponde alla loro reale forza, ma alla loro idea di forza e in una relazione intima questo gioco non può durare a lungo. Questo è un caso che si verifica di frequente.
Quindi, per concludere, la responsabilità al 100% di una persona che si tova in questa situazione è questa: esiste un pensiero inconscio forte per cui lei pensa di non meritare l'amore, per ovviare a questo pensiero si prodiga in mille attenzioni e si mostra forte e solida, ma questa immagine di sé le impedisce di vivere serenamente se stessa con le proprie fragilità; così la parte di sé che vuole essere se stessa ed esprimere anche la propria debolezza ha il sopravvento e crea per lei uno scenario in cui lei è vittima, legittimata a stare male e mostrarsi debole, ma in cui è privata dell'amore del compagno. Una affermazione su cui può lavorare è: Io non ho bisogno di mostrarmi forte per poter essere amata.
La prossima domanda è: cosa sono esattamente le affermazioni e come funzionano? A voi la risposta prima che arrivi la mia

martedì 13 ottobre 2009

Parole ispirate

In un esercizio del seminario Il Respiro della Fenice ciascun partecipante arrivava a scrivere una frase guida. Erano tutte frasi bellissime e molto ispirate. Eccone due gentilmente concesse dagli autori:

Nel mio mondo celeste regna la purezza e la serenità: qui sono pronta a trovarvi ristoro e nel contempo a donare amore
Silvia

Io e gli Altri nell'Universo affrontiamo il Mistero con l'Energia che ci viene dall'Amore.
Alberto Araimo

lunedì 12 ottobre 2009

Una precisazione fondamentale

Grazie Giorgia del tuo contributo. Per risponderti, voglio prima di tutto chiarire una cosa importantissima, fondamentale direi: responsabilità non significa colpa. Di fronte a un risultato negativo, a un insuccesso o anche a un licenziamento o all'abbandono da parte del nostro partner, per prima cosa è importantissimo non giudicarsi e non giudicare gli altri e non identificare la responsabilità con la colpa. So che è difficile poiché siamo stati abituati nel corso della nostra infanzia, educazione e durante le esperienze della vita ad associare responsabilità e colpa. Ma lo scopo ultimo del processo che ci porta a prendere la responsabilità e ad attuare tutti i possibili cambiamenti desiderati è proprio quello di restituire a noi stessi il sacrosanto diritto all'Innocenza. Noi siamo innocenti. Sbagliamo, possiamo correggere e siamo innocenti. Il lavoro sull'innocenza lo vedremo più avanti quando parleremo di perdono: perdono a noi stessi, agli altri, a Dio. Ma vediamo prima come posso attivare il processo per comprendere qual è la mia responsabilità di fronte a un risultato negativo. Vi rimando al prossimo post con la risposta alla domanda precedente, che era: ma se i pensieri negativi che creano risultati negativi sono inconsci, come faccio a esserne cosciente?

martedì 6 ottobre 2009


Che cosa significa esattamente che il pensiero crea la tua realtà?

Ma cosa significa esattamente che il pensiero crea la nostra realtà?
Letteralmente significa che i miei pensieri creano la mia realtà:
1) i pensieri negativi sono quelli che sabotano il raggiungimento dei miei obiettivi e quindi creano risultati negativi
2) i pensieri positivi sono quelli che mi aiutano nel raggiungimento dei miei obiettivi e creano risultati positivi
Ogni pensiero crea risultati. Quindi un risultato negativo è una creazione mia, che dipende da pensieri negativi inconsci. Me ne devo prendere la responsabilità al 100%.
Anche se i nostri risultati sembrano generati da cause esterne a noi, tutto risiede solo in noi stessi. Siamo noi i fabbri del nostro destino e costruttori di quello che ci accade. Incolpare gli altri, il mondo, Dio o il destino non serve a niente. Anche se è molto comodo non ci permette di migliorare e attivare le energie di trasformazione.
Ma se i pensieri negativi che creano risultati negativi sono inconsci, come faccio a esserne cosciente? A voi la risposta prima che arrivi la mia. Alla prossima